Seno cadente?

seno cadente ptosi solco sotto mammarioPuoi verificare tu stessa, se il tuo seno è perfetto, regolare o cadente eseguendo queste semplici misurazioni:
  1.  Metodo ideale se hai meno di 30 anni e non hai avuto gravidanze. Esegui una misurazione collegando con una linea immaginaria i capezzoli, entrambi con la fossetta alla base del collo, si deve formare un triangolo in cui ogni lato misura dai 18 ai 22 centimetri. Se la misura è superiore, il seno è leggermente cadente.
  2. Metodo adatto se hai piu’ di 30 anni o hai avuto gravidanze e hai il seno grosso. Il capezzolo dovrebbe trovarsi lungo una linea immaginaria all’altezza della metà del braccio,tra spalla e gomito. Un’altra misura che puoi eseguire per verificare se il tuo è un seno perfetto, è quella della misurazione della distanza tra l’areola e la piega mammaria, quella che si trova alla base del seno, qui non devono esserci più di 9 centimetri.
  3. Molte donne ricorrono alla "prova della matita", inseriscono cioè una matita nel solco sottomammario: se questa cade vuol dire che il seno è alto e sodo, se rimane al suo posto vuol dire che il seno è rilassato.
Ma in realtà per calcolare esattamente il grado di ptosi deve misurare la distanza tra il solco sottomammario e la parte finale del seno, se la distanza va da:

Da 1 a 2 centimetri la ptosi è lieve;


Da 2 a 4 centimetri la ptosi è media;


Da 4 centimetri in poi (fino a 10cm) è elevata.



  • PTOSI LIEVE: fino a 2 centimetri
Per i lievi cedimenti mammari si esegue una incisione attorno all'areola del capezzolo e attraverso questa si riporta la ghiandola mammaria verso l'alto, ancorandola con speciali punti di sutura interni al muscolo grande pettorale. Bisogna poi prestare particolare attenzione alle strutture esterne, che, per non lasciare cicatrici grinzose, devono essere fatte bene, in modo che la cute non sia troppo tesa.
Un inconveniente di questo tipo di incisione è che non si riesce a rendere il seno conico e ben proiettato in avanti.
Ciò va detto in anticipo alla donna, in modo che possa eventualmente decidere per una incisione periareolare (attorno all'areola), accompagnata da un'incisione verticale.



  • PTOSI MEDIA: fino a 4 centimetri
Per i cedimenti di 3-4 centimetri si ricorre a un incisione attorno all'areola del capezzolo e a un piccolo taglio verticale che va dall'areola del capezzolo fino al solco sottomammario. il chirurgo isola poi la porzione di tessuto mammario (grasso e ghiandola mammaria) che è scesa nella parte bassa della mammella, e la estende in senso verticale, ancorandola al muscolo grande pettorale con speciali punti di sutura. Lo scopo è riempire la parte alta del seno che si è svuotata, rendendo la mammella alta e soda.
I lembi di pelle in eccesso vengono quindi rimossi e la particolare sutura (la cute viene ricongiunta in senso verticale e attorno all'areola del capezzolo) rende possibile una buona proiezione del capezzolo.
L'areola in genere viene ridefinita (se i contorni sono sfumati) o ridotti (se è troppo larga). Un allargamento dei contorni dell'areola del capezzolo può essere causato dalla trazione della cute a cui il seno è soggetto nel periodo della gravidanza o in occasione di un aumento di peso.



  • PTOSI ELEVATA: più di 4 centimetri
Nei casi più seri il cedimento del seno, quando cioè la ptosi supera i 4 centimetri, è consigliato ricorrere a una incisione a "L". Questa comprende: la zona attorno all'areola del capezzolo, un piccolo taglio in senso verticale che va dall'areola del capezzolo fino al solco sottomammario, e uno lungo il lato del solco sottomammario verso l'ascella (la piega che separa la mammella dal torace).
Dopo aver praticato l'anestesia generale si procede alle incisioni, quindi al sollevamento e all'ancoraggio della ghiandola mammaria al muscolo grande pettorale.
Dopo aver asportato la cute in eccesso si riposiziona l'areola del capezzolo che, grazie a un particolare ricongiungimento della pelle (le suture non devono tendere troppo la cute), viene proiettata verso l'alto.

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